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Vado ad ordinare le mie Tartine!


ilkonte

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Miglior contributo in questa discussione

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Un cucchiaio di sale ogni 10 litri d'acqua.

Una bustina di tè lasciata in immersione.

 

Il tutto magari in una vaschetta a parte.

 

Esattamente.

 

E poi spennellature di betadine sui parassiti e asciugatura al caldo.

 

Preferisco non mettere il betadine nella vasca, anche se si fà spesso per gli anfibi, perchè è meglio se non và negli occhi e non viene ingerito.

 

Novità antipatiche sul parassita.

 

L'aveva anche una piccola Trachemys e, nonostante i trattamenti ripetuti, si è riformato e la tarta è morta, stranamente, dopo l'asportazione del secondo parassita che aveva fatto un buco più profindo del solito.

 

E' la prima volta che capita ed è la prima volta di un caso su una Trachemys.

 

Finora si era visto solo su Ocadie e Graptemys che arrivavano dagli stessi grossisti.

 

Ecco qui la descrizione dell'accaduto:

 

"....era solo il parassita sulla nuca...la cosa che faceva impressione e che non solo si son tolti i 2 pezzetti di parassita(erano 2 palline bianche dure ...tipo foruncoletti umani)poi era rimasta quella cicatrice strana...e quando ritraeva la testa il bozzo c'era sempre...poi ieri si è staccata quella spece di crosta e sotto aveva sempre quei puntini bianchi tipo parassita che erano venuti via in precedenza...è rimasto un buco a forma di 8 ma non usciva sangue...è stata anche in acqua 5 min il tempo di andare a riprendere il betadine...l'ho applicato è stata altri 5 min in mano a me, poi l'ho messa in un catino vicino la vasca e dopo 10 min sono uscita xchè la volevo rimettere in vasca e l'ho trovata morta:sad3::sad3:"

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Mi hanno confermato che l'ordine è evaso.

A questo punto spero di ricevere il pacco domattina.

 

Certo che questa storia dei parassiti mi preoccupa; acquistando in negozio si può osservare l'animale che si vuole prendere. Attenzione e fortuna!

 

Qui si può sperare solo nella fortuna.

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giusto qualke info legale :

 

Nel nostro Codice Civile esiste una norma (art. 1496 c.c.) che disciplina la fattispecie della “vendita di animali”, partendo dal presupposto legale che un animale è propriamente una “cosa”, ossia un bene di diritto e, pertanto, come tale, anche inalienabile, col rischio che si manifestino le predette conseguenze. Tecnicamente, secondo il linguaggio giuridico, una “malattia” sull’animale, potrebbe essere interpretata alternativamente:

1) come “vizio o difetto” della cosa venduta

2) come “mancanza di qualità” della cosa venduta

3) come “mancanza nell’oggetto di requisiti previsti secondo legge”

ad ogni succitata categoria corrisponde una distinta azione legale e, quindi, correlative fattispecie di diritto in cui può rientrare il singolo caso.

Con l’espressione “azione legale”si intende la “possibilità processuale” di cui si è anticipato, ossia la soluzione tecnico-giuridica per far fronte alla scoperta malattia. Ogni lettore può valutare dove collocare il suo “caso” e deciderne la conseguente predetta categoria ai rispettivi effetti di legge; ciò ovviamente con l’ausilio di un competente tecnico operatore del diritto per l’adozione delle norme di legge.

Nello specifico se la patologia è considerabile appartenente alla categoria dei “vizi o difetti”, essendo per legge (art 1490 c.c.) “il venditore tenuto a garantire che la cosa venduta sia immune da vizi che la rendano inidonea all’uso cui è destinata o ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore”, l’acquirente, se rileva presenza di patologie su di esso, ha la possibilità di accendere un giudizio contro il venditore con la cosiddetta “azione di garanzia” altrimenti definita “redibitoria”.

In concreto, egli può agire processualmente per ottenere la risoluzione del contratto di compravendita e la restituzione della somma versata come corrispettivo contro la restituzione dell’animale al venditore; oppure agire per la riduzione del prezzo se ha interesse a trattenere l’animale di cui magari si è nel frattempo affezionato; salva comunque la non esclusa azione di risarcimento danni in conseguenza della vendita viziata.

Il lettore però deve fare attenzione al fatto che il compratore decade dalla predetta tutela legale se non denuncia i vizi al venditore entro otto giorni dalla scoperta, sempre che le parti stipulanti il contratto non abbiano stabilito un diverso termine.

L’azione comunque si prescrive nel termine di un anno dalla consegna dell’animale: ciò significa che dopo il compratore, anche se volesse, non avrebbe più diritto ad adoperare questa tutela giudiziale. Occorre dunque prestare attenzione a tali barriere temporali!

Quanto alla denuncia entro gli otto giorni, è consigliabile farla per iscritto con un mezzo idoneo (fax, raccomandata r.r.) a conseguire la prova dell’avvenuto ricevimento. Si tenga conto altresì che non è dovuta tale tutela processuale in favore dell’acquirente se, al momento dell’acquisto, conosceva i vizi oppure essi erano facilmente riconoscibili.

Se l’acquirente non rispetta i due termini (8 giorni/1 anno) oppure i vizi erano rilevabili al momento dell’acquisto, egli può, comunque, trovare un’altra forma di tutela. Quale? Gli è infatti permesso legalmente di agire per l’adempimento del contratto o per la risoluzione o per il risarcimento dei danni derivati, in forza della generale normativa prevista per l’inadempimento di obbligazioni contrattuali (art 1218, 1453 c.c.), che non prevede termini perentori ove l’inadempimento si sarebbe configurato nella vendita di un bene viziato.

Un caso di inadempimento da parte del venditore è stato ritenuto dal Tribunale di Roma (sent. 14/07/1995) concernente la vendita di un cavallo purosangue da riproduzione senza l’allegato certificato di idoneità alla riproduzione, in ordine ad un cavallo sieropositivo per arterite virale equina. Di regola la “garanzia per i vizi” in materia di vendita di animali, è disciplinata da leggi “speciali”o dagli “usi locali” e quindi, solo se mancano anche questi ultimi, si applica la predetta normativa codicistica (art. 1490 c.c.) che configura la generale azione di garanzia di “cose” vendute, animali inclusi.

Se invece la malattia è considerabile come “mancanza di qualità” dell’animale venduto (art. 1497 c.c.) il compratore “ha diritto di ottenere la risoluzione del contratto secondo le disposizioni generali sulla risoluzione per inadempimento (art. 1453 c.c.) “purchè il difetto di qualità ecceda i limiti di tolleranza stabiliti dagli usi”.

Qualora infine la patologia fosse ritenuta una “mancanza nell’oggetto di requisiti previsti secondo legge” il contratto sarebbe nullo per legge (art.1418 c.c.) e l’acquirente potrebbe agire processualmente contro il venditore al fine di conseguire la declaratoria giudiziale di nullità, con restituzione della somma versata.

A differenza delle altre la garanzia di nullità non è soggetta ad alcun termine perentorio o di prescrizione.

Quanto finora detto basti a fare constatare ai presunti acquirenti danneggiati che la legge, in effetti, non è carente di “opzioni difensive” in loro favore, fermi, si intende, le difficoltà probatorie del caso.

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Mi hanno confermato che l'ordine è evaso.

A questo punto spero di ricevere il pacco domattina.

 

Certo che questa storia dei parassiti mi preoccupa; acquistando in negozio si può osservare l'animale che si vuole prendere. Attenzione e fortuna!

 

Qui si può sperare solo nella fortuna.

 

infatti....ma anche al negozio bisogna aere buon occhio....consigli utili x accorgersi dei parassiti?

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Quello sul collo si vede bene.

 

Gli altri sono piccini, ma guardando attentamente sembrano delle piccole macchie marroni.

 

Vero che c'è la possibilità di sostituzione.

 

Per le Emys avevo mandato una raccomandata al venditore, dato il prezzo importante, specificando però che cercavo di curarle.

 

Se ho una tararughina malata non me la sento di rispedirla indietro, ma cerco di curarla.

 

A quel punto, però, in caso di morte dell'esemplare, si decade dalla garanzia.

 

Ricordo che non mi sento affatto "Turlupinato" dal venditore delle Ocadie.

 

Ero assolutamente sicuro che avrebbero avuto dei problemi.

 

Anzi, sono fortunato perchè due stanno decisamente bene e tutte e tre sono molto vivaci.

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Normale farmacia.

 

C'è sia in pomata che in soluzione al 10%.

 

Per i nostri parassiti è meglio la soluzione, lasciata asciugare sulla tarta per una mezz'ora al sole o sotto la lampada.

 

Dopo, doccetta e ritorno nella vasca.

 

La pomata è ottima per le irratazioni, i morsi e le lesioni del carapace perchè resta su anche in acqua (per un po').

 

Attenzione al filtro.

 

Troppo betadine nella vasca lo fà fuori.

 

Attenzione anche sulle ferite aperte, meglio diluirlo al 5%.

 

Brucia!:shocked3:

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Veramente noi lo volevamo prendere perchè il veterinario ci ha detto che una volta ogni tanto sarebbe meglio lavarle con il betadine, così da disinfettarle...
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SCUSATE IL RITARDO

 

Ho lavorato fino a tardi e dopo...

 

...mi sono guardato la partita.

 

Sono arrivate stamattina verso le dieci. Mia moglie ha ricevuto il pacco e mi ha raccontato della perplessità dimostrata dal Corriere (SDA) quando ha saputo che conteneva tartarughe VIVE!

 

Anche lui concordava sul fatto che è illegale spedire animali in quel modo.

 

Comunque erano in un piccolo contenitore ermetico, tipo quelli che usano nelle gastronomie per contenere i cibi, con un foglio di carta-tessuto imbevuto d'acqua. In perfette condizioni fisiche, molto vivaci, tanto che mia moglie non le ha neppure toccate e le ha adagiate dalla vaschetta direttamente nell'acquario.

 

Nel pacco anche la confezione da 5 kg. di tartapallet, un barattolo di Reptomin, due SALVINIA NATANS che avevo ordinato e (gradita sorpresa) un barattolino di Reptomin baby.

 

In questo momento una nuota tranquilla, mangia, passeggia sulla zona emersa e, immediatamente, si tuffa in acqua appena si avvicina qualcuno; l'altra non l'ho praticamente mai vista in quanto sta nascosta sotto la zona emersa senza mai uscire.

 

Ho intenzione di lasciarle tranquille per almeno due giorni, poi provvederò ad esaminarle con attenzione, a misurarle e a fare un paio di "foto segnaletiche" del dorso e del piastrone.

 

Appena pronte aprirò un nuovo Topic.

 

Per adesso l'unico problema che mi pongo è: QUANTO E QUANDO MANGIANO?

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Osservandole in acqua (non le ho ancora prese in mano) sembrano sane.

Non vedo nè puntini bianchi nè funghetti, una nuota molto, l'altra si tiene un po' nascosta; non le ho mai viste uscire sulla zona emersa che, forse, è troppo grande ma sono spariti i bastoncelli di Reptamin che avevo sparso quà e là.

Hanno mordicchiato la "CRYPTOCORYNE" e non hanno degnato di uno sguardo la "SALVINIA NATANS". Purtroppo sembra che le mie "AMPULLARIA" non abbiano più le lunghe cornine!

Dopo aver letto tutto ed il contrario di tutto, cosa posso dargli da mangiare e, soprattutto, quando?

Per le foto, un attimo di pazienza, voglio poterle maneggiare con calma e alla luce del sole. Le farò sabato o domenica.

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Incomincia con sale e te.

 

Il betadine glie lo metti come olio abbronzante, non negli occhi e in bocca.

 

Controlla soprattutto le zampine e le code e la piega della pelle sul collo.

 

Quando metti il betadine mettile al sole e falle asciugare.

 

I funghi che crescono in acqua muoiono all'asciutto e viceversa.:wink3:

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