Tonixx76 10 Posted January 22, 2013 Share Posted January 22, 2013 (edited) In natura le Thh affrontano l'inverno "IN LETARGO". Per chi non lo sapesse: II letargo è un'esigenza fisiologica delle testudo hermanni, non rispettare questa esigenza può portare all'alterazione dei loro ritmi di attività e comporta crescita eccessivamente rapida, soprattutto per i piccoli. A tali alterazioni seguono danni irreversibili sulla salute della nostra cara amica di specie protetta. Il letargo va impedito solo in caso di malattia o debilitazione. Attenzione a non associare debilitazione alla stupida (quanto non scientificamente provata) regola dei 20 grammi. Per decidere se un piccolo è cresciuto a sufficienza per andare in letargo non è importante il peso assoluto ma verificare quanto sia cresciuto dalla nascita. E' meglio far fare il letargo a un piccolo di 10g che alla nascita pesava 6g piuttosto che a un altro di 11g che rispetto alla nascita non sia cresciuto. Nel caso di nascite a settembre inoltrato o di eccessive temperature basse bisogna optare per un letargo controllato. In questo caso le tarta andranno poste in un contenitore protetto dai roditori con una rete metallica, ricolmo del medesimo substrato del recinto. Il contenitore andrà collocato in un locale buio con temperature tra i 4 °C e gli 8 °C e una sufficiente umidità ambientale, 70%. Il risveglio avviene generalmente nel mese di marzo ed è legato al rialzarsi delle temperature diurne. Le testudo hermanni allevate in un ampio giardino e che godono di buona salute non hanno bisogno di particolari cure per il letargo e questo vale per il clima di tutte le regioni italiane. Se invece si abita in zone eccessivamente fredde,con temperature frequentemente sotto lo zero,bisogerebbe mettersi una mano sulla coscienza ed evitare di allevare tali specie. Inutile parlare di terrari dentro casa perchè nelle migliori condizioni artificiali possibili rimane impossibile rispettare gli ampi spazi che si necessitano. E' come allevare orsi polari nel mezzo del Sahara dentro piccole celle frigorifere. A tal proposito mi piacerebbe sapere quanto interesse vi è realmente da parte del Cites, a mio avviso più concentrato sul continuo imporci tasse e costi piuttosto che verificare le effettive condizioni di allevamento. Sono del parere che sia meglio preservare 50 esemplari nati e cresciuti con metodi e condizioni naturali, che rispecchino le caratteristiche della specie, piuttosto che 100 nati in incubatrici fai da te e allevate in pessime condizioni da allevatori improvisati. Mi scuso anticipatamente per lo sfogo, allevo tartarughe da oltre 30 anni con devozione e rispetto naturalistico, ma non riesco a tollerare la presunzione con la quale molti "allevatori improvvisati" inventano teorie e danno consigli senza avere adeguata esperienza e preparazione . Si rischia seriamente di fare cattiva informazione, specie con i neofiti di questo meraviglioso mondo. Edited January 22, 2013 by Tonixx76 Link to comment Share on other sites More sharing options...
morganadavide 15 Posted January 31, 2013 Share Posted January 31, 2013 ottime precisazioni io allevo da meno tempo circa 5-6 anni con tarta ricevute in "eredità" accetterò molto volentieri i tuoi consigli ci sentiremo al risveglio ciao Link to comment Share on other sites More sharing options...
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