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Riproduzione Testudo Horsfieldii


rughis

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Ho aperto questa discussione per raccogliere pareri ed opinioni sul tema della riproduzione delle Testudo Horsfieldii, specie esotica abbastanza facile da reperire nei negozi di animali in Italia, che commercializzano molti catturoni che - ahimè - arrivano dai luoghi di origine con regolare documentazione CITES.

 

Da quanto ne so, essendomi documentato in proposito, ai nostri climi è relativamente complicato far riprodurre questa specie, che non tanto bene si adatta ad un clima così diverso da quello di origine (inverni molto lunghi e freddi, estati molto calde, umidità a livelli molto bassi).

 

Dalle informazioni che sono riuscito a reperire, in Italia non sono in molti gli allevatori/amatori che riescono ad avere nascite di Testudo Horsfieldii.

 

Mi interesserebbe quindi raccogliere suggerimenti/esperienze da chi si è cimentato nell'allevamento e nella riproduzione di questa specie, argomento che credo possa essere di interesse per molti, essendo questa tartaruga abbastanza diffusa.

Edited by rughis
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Dalle informazioni che sono riuscito a reperire, in Italia non sono in molti gli allevatori/amatori che riescono ad avere nascite di Testudo Horsfieldii.

Ma quindi c'è qualcuno in italia che le riproduce?

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Cercando, devo dire un po' frettolosamente, informazioni in rete ho trovato un paio di discussioni in cui si parlava di nascite di Horsfieldii. Da quello che ho potuto capire, comunque, questi casi si contano sulle dita di una mano... :ohwell:
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Cercando, devo dire un po' frettolosamente, informazioni in rete ho trovato un paio di discussioni in cui si parlava di nascite di Horsfieldii. Da quello che ho potuto capire, comunque, questi casi si contano sulle dita di una mano... :ohwell:

 

si, e da quanto ne so io sono riproduzioni del tutto occasionali.

non mi risulta che ci sia qualcuno le le riproduce regolarmente

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Nel loro habitat di origine, le Horsfieldii fanno un letargo molto più lungo, a temperature più basse e con un clima più secco, rispetto a quanto riescono a fare qui in Italia. In particolare, le temperature invernali nelle zone di origine possono raggiungere anche i -30°C, il che comporta che le Horsfieldii, per trovare la giusta protezione dal freddo, scavano gallerie lunghe anche tre metri. Il ciclo annuale prevede un periodo di attività di questi animali molto breve rispetto a quello delle nostre Testudo: parliamo infatti in media di circa 4 mesi di attività.

Pensate che alcuni studiosi ritengono che questa specie riesca a gestire per brevi/medi periodi anche temperature corporee di -4°C -5°C, grazie a delle proprietà "antigelo" dei fluidi corporei.

 

Il letargo e più in generale il ciclo annuale influisce sulla fertilità: se non viene fatto nella maniera naturale, è molto complicato avere nascite.

Negli allevamenti nelle zone di origine queste condizioni possono essere assicurate, da noi no :susu:

 

Poi forse c'è anche un altro motivo per cui non ci sono nascite qui in Italia: visto che è una specie di cui è abbastanza semplice reperire, anche a prezzi non troppo elevati, esemplari di cattura regolarizzati, gli allevatori italiani veramente in gamba spesso preferiscono dedicarsi ad altre specie più remunerative (e anche più belle, a mio personale modo di vedere).

Edited by rughis
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Io ho due maschi riproduttivi di una decina d'anni, uno italiano e uno uzbeko, e sto cercando almeno una femmina...quello che succederà quando l'avrò trovata non lo so, l'uzbeko (quello nel banner in firma) va in letargo molto presto in effetti mentre l'altro si comporta più come un autoctona.
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ci puoi "ricordare"

quante schiuse hai avuto?

ne hai avute altre?

Quoto, inoltre sono andato nel gruppo "le Horsfieldi" ma non ho trovato niente(sarà che sono un po' rinco).

Se hai due minuti per postare un po' di dati saranno sicuramente apprezzatissimi, considerando che un evento di questo genere comunque si meriterebbe un articolo approfondito e dettagliato con foto e tutto il resto(la butto lì :))

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Interessanti alcuni post del gruppo Horsfieldii, in particolar modo quelli di supertartino, che è riuscito ad avere riproduzioni.

Per comodità li riporto direttamente in questa discussione.

 

supertartino, ma poi sei riuscito ad ultimare le pagine web di cui parlavi? Hai qualche update rispetto a quei post del 2008?

Sarebbe davvero interessante avere qualche ulteriore informazione sulle esperienze che hai avuto nell'allevamento di questa specie. :susu:

 

 

 

- 09-06-08 12:03 -
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ho studiato a lungo questa specie ed ho notato che circolano informazioni poco reali a riguardo (e forse per questo pochi riescono a riprodurle!). sto preparando delle pagine web che non riesco mai ad ultimare...grrrrrr...

Cmq io le allevo così: inverno in frigo a 5° (da 15 nov a fine febbraio) ; terrario (marzo, aprile, ottobre, novembre) ; estate all'aperto.

periodo estivo: in area soleggiata di almeno 2 mq recintati (infossare le pareti per circa 80 cm!!) ho creato una collinetta con terriccio, sabbia e pietre e tunnel sotterraneo (necessario per termoregolazione).

occorre verificare che il tunnel e il terrario non si allaghino durante i temporali. ho inoltre allestito nel recinto una "sala" in policarbonato con lampada uvb da accendere in caso di necessità (anche essa indispensabile per termoregolazione). integro la loro dieta con fieno e in agosto, quando fa molto caldo, elimino il cibo e fornisco solo fieno per 10 giorni. ACQUA SEMPRE DISPONIBILE. Le informazioni sull'umidità e le temperature che circolano non sono sempre corrette: è vero che l'umidità riscontrata in alcuni periodi nel loro sito d'origine risulta bassa come pure la temperatura ocillante tra lo 0 e 50° ma è pur vero che queste tartarughe si rifugiano in tunnel sotterranei profondi anche 2 metri dove l'umidità è circa al 70% e la temperatura mitigata! è ovvio che non si tratta di tarte acquatiche e pertanto devono essere alloggiate in ambiente asciutto.

 

 

 

supertartino
- 13-06-08 12:26 -
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il range di temperatura che utilizzo io è più stretto dai 4 ai 6 gradi.

temperature inferiori possono provocare danni cerebrali e superiori ai 6 possono riattivare, non solo la tarta, ma anche i parassiti intestinali.

il risveglio non deve mai essere brusco. lo pratico in questo modo:

spengo il frigo e ripongo le tarte (contenute in appositi contenitori) in un luogo fresco e buio (tipo cantina) senza svegliarle. le tengo sotto osservazione per circa un giorno. al loro risveglio le immergo in 1 cm di acqua leggermente salata leggermente calda al tatto (non deve essere insomma ne fredda ne calda!) per circa mezz'ora. ripeto il bagno anche il giorno dopo. nel frattempo le alloggio nel terrario con le lampade e fornisco loro cibo acqua e vitamine a volontà.

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Allora a quanto vedo c'è qualche possibilità di farle riprodurre nel nostro ambiente...Supertartino vorrei saperne di più con ogni passaggio che gli fai fare alle tarta...:)
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be le horsfieldii devono vivere all'aperto, tranne in inverno quando le iberno come già scritto (qui a napoli l'inverno non è molto freddo e neanche lungo). probabilmente al nord italia non ci sarà bisogno di ricorrere a quell'espediente. comunque non credo di aver fatto nulla di insolito: l'unica cosa che immagino mi abbia dato una mano è che le mie tarte non sono di cattura ma provengono da allevamenti europei.
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  • 1 month later...
  • 5 weeks later...
Le alimento come fossero T hermanni. per il carapace Maschio 13 cm femmina 15 cm. Cmq come già detto si riescono a riprodurre solo quelle degli allevamenti europei, per quelle di cattura non ho mai sentito nulla.
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  • 3 weeks later...

Una delle mie tre femine ha deposto quest'anno, però come il loro recintro è grosso, non sono riuscito a trovare dove, sarà fortuna che nella primavera vengono fuori qualche tarta, però l'anno prossimo sarò piu attento e portero notizie a voi.

Le mie femine hano 15 cm (mama) e 13 e 12 le altre due, mentre il maschio ha 13 cm!

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Riprodurre una Horsfieldi non è affatto difficile, è sufficente ricreare al meglio il suo habitat. Venti anni fa le facevo riprodurre e il letargo lo facevo fare in cantina a 5 gradi circa. Si risvegliavano ad aprile, tutta primavera e autunno le tenevo in serra, nel recinto all'aperto le tenevo da metà giugno a metà agosto.

Sicuramente in centro europa c'è un clima più secco in confronto ad una penisola come l'Italia, ma con i dovuti accorgimenti (che ho già scritto in tante altre discussioni) si riesce a creare un ambiente ottimale. Purtroppo tante persone, attirate dal fatto del costo basso, si lasciano tentare nell'affrontare il loro allevamento, credendo alle panzane raccontate dai commercianti, i quali pur di venderle assicurano gli acquirenti che possono essere allevate allo stesso modo delle Hermanni :(. In tanti altri Paesi europei le riproducono anche i bambini. Gli allevatori professionisti, non le riproducono perchè economicamente non ne vale la pena, in quanto ne arrivano migliaia direttamente dai paesi di origine, di cattura, a prezzi bassissimi.

Ripeto: non sono difficili da riprodurre, la colpa è della gente che pur di risparmiare 10 euro, preferiscono acquistare un animale di cattura, piuttosto di prenderne una nata in cattività.

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