giorgio 10 Posted July 26, 2010 Share Posted July 26, 2010 Se c’è un paese che in Italia può essere considerato la patria delle tartarughe, questo è Galati, in provincia di Reggio Calabria, dove nidifica il 70% delle tartarughe italiane. Almeno fino ad oggi. Un progetto della Rdv (Rosa dei Venti) ha intenzione di distruggere questo Paradiso con una colata di cemento proprio in tutta l’area dove gli animali depongono le proprie uova, mettendo in serio pericolo la sopravvivenza della specie. A denunciare tutto è Legambiente, che oltre ad assegnare la bandiera nera all’azienda e al comune di Brancaleone (di cui Galati è una frazione), ha anche reso noto al pubblico lo scempio che quest’azienda ha intenzione di attuare. Secondo quanto spiegato da Antonio Morabito, presidente di Legambiente Calabria, il progetto prevede anche un centro commerciale, un albergo club house, impianti sportivi, piscine, campi da golf a 18 buche nel territorio a maggior rischio desertificazione della provincia reggina. Il tutto per un’estensione di 11.420 ettari. Ma ciò che più preoccupa gli ambientalisti è una distesa di villette (20 sono già completate) appollaiate su 5.000 metri quadrati di dune. Proprio quelle dune in cui sono solite nidificare le tartarughe. L’area fa parte del Parco regionale marino Costa dei Gelsomini, vicina al sito di Interesse Comunitario Spiaggia di Brancaleone, istituito proprio per evitare la cementificazione selvaggia. Per questo motivo non si capisce come mai sia stata data l’autorizzazione a costruire. Un’autorizzazione poco chiara, dato che dal piano presentato per l’approvazione non c’è alcun cenno alle villette che sono il particolare più inquinante. Oltre al danno, anche la beffa, dato che sul sito della Rdv compare la scritta, nella presentazione del complesso: Ads by Google ecologiae.com Link to comment Share on other sites More sharing options...
giorgio 10 Posted July 26, 2010 Author Share Posted July 26, 2010 in compenso i nostri nipoti potranno ammirare il monumento alle tarte per ricordare chi abbiamo sfrattato Link to comment Share on other sites More sharing options...
novenoved 10 Posted July 26, 2010 Share Posted July 26, 2010 Come vorrei poter assistere ad una ribellione delle tarta...tipo film horror! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Janie01 10 Posted August 25, 2010 Share Posted August 25, 2010 Tiro fuori la discussione *_* ma DAVVERO? Cioè..ci sono le tartarughe..da me? Quindi se volessi vederne una..faccio 30 km e ci arrivo? Come funziona? *_* Link to comment Share on other sites More sharing options...
alex 1998 10 Posted August 31, 2010 Share Posted August 31, 2010 davvero nemmeno io lo sapevo ? Link to comment Share on other sites More sharing options...
rudimentale 31 Posted September 6, 2010 Share Posted September 6, 2010 ma allora lo costruiscono o no sto mostro? si puo' avere qualche info in piu? magari dei contatti per protestare!!! Link to comment Share on other sites More sharing options...
Gabriele1997 10 Posted September 8, 2010 Share Posted September 8, 2010 ke mostro costruiscono? Link to comment Share on other sites More sharing options...
josephine 10 Posted September 9, 2010 Share Posted September 9, 2010 Se c’è un paese che in Italia può essere considerato la patria delle tartarughe, questo è Galati, in provincia di Reggio Calabria, dove nidifica il 70% delle tartarughe italiane. Almeno fino ad oggi. Un progetto della Rdv (Rosa dei Venti) ha intenzione di distruggere questo Paradiso con una colata di cemento proprio in tutta l’area dove gli animali depongono le proprie uova, mettendo in serio pericolo la sopravvivenza della specie. A denunciare tutto è Legambiente, che oltre ad assegnare la bandiera nera all’azienda e al comune di Brancaleone (di cui Galati è una frazione), ha anche reso noto al pubblico lo scempio che quest’azienda ha intenzione di attuare. Secondo quanto spiegato da Antonio Morabito, presidente di Legambiente Calabria, il progetto prevede anche un centro commerciale, un albergo club house, impianti sportivi, piscine, campi da golf a 18 buche nel territorio a maggior rischio desertificazione della provincia reggina. Il tutto per un’estensione di 11.420 ettari. Ma ciò che più preoccupa gli ambientalisti è una distesa di villette (20 sono già completate) appollaiate su 5.000 metri quadrati di dune. Proprio quelle dune in cui sono solite nidificare le tartarughe. L’area fa parte del Parco regionale marino Costa dei Gelsomini, vicina al sito di Interesse Comunitario Spiaggia di Brancaleone, istituito proprio per evitare la cementificazione selvaggia. Per questo motivo non si capisce come mai sia stata data l’autorizzazione a costruire. Un’autorizzazione poco chiara, dato che dal piano presentato per l’approvazione non c’è alcun cenno alle villette che sono il particolare più inquinante. Oltre al danno, anche la beffa, dato che sul sito della Rdv compare la scritta, nella presentazione del complesso: Ads by Google ecologiae.com nella locride si può fare tutto.. Link to comment Share on other sites More sharing options...
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