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Chiediamo di fermare “la corsa del suicidio”...


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CHIEDIAMO DI FERMARE “LA CORSA DEL SUICIDIO”...

 

Si chiama "Suicide Race", ovvero “la corsa del suicidio”. E' considerata la corsa a cavallo più pericolosa al mondo e si tiene ad Omak, nello stato di Washington. Quest’anno le date sono state fissate per il 12-15 Agosto e nel mese di luglio si terranno sessioni di pratica. Questo evento è una rievocazione delle gare a cavallo degli Indiani d'America e si svolge, con regolarità fin dal lontano 1935. Durante la gara i cavalli muoiono, alcuni per infarto in seguito allo sforzo fisico, altri si fratturano o feriscono le zampe in seguito agli scontri con gli altri “concorrenti” o alle cadute che inevitabilmente avvengono durante la gara.

 

 

 

 

Cavalli e cavalieri si sfidano lungo il pendio della collina: oltre 70 metri di discesa con un una pendenza di circa 62° che termina nelle acque del fiume Okanogan, contro cui i cavalli devono lottare con tutte le loro forze per non annegare.

Dopo avere utilizzato le loro forze per la galoppata iniziale, la discesa e la lotta per non annegare, se ancora vivi, per arrivare al traguardo devono risalire da una collina per altre decine di metri.

Durante questi continui sforzi gli animali non hanno tempo per riposarsi ed i muscoli possono riportare danni irreversibili. Il trauma psicologico patito dai cavalli che riescono a sopravvivere, resterà con loro per il resto delle loro vite. Al vincitore vanno una sella, una briglia e 650 dollari.

 

 

http://www.oipaitalia.com/festepopolari/foto/14387.jpg

 

 

Recenti statistiche riportano che tra il 1984 e il 2007, sono 21 i cavalli morti in occasione di questa insensata gara.

Numerose associazione animaliste americane si stanno battendo per chiedere di mettere la parola fine a questa rievocazione, ma nonostante i loro sforzi, questa gara continua: la Corsa del Suicidio ogni anno attira oltre 81.000 visitatori che generano un indotto, un giro di affari di milioni di dollari sulla “pelle” degli animali.

Mandiamo una mail alle autorità competenti per la gara e chiediamo di porre fine alla morte venduta come divertimento. La tradizione, le rievocazioni, non giustificano mai la crudeltà sugli animali, considerando che esistono infinite forme di divertimento non cruente.

 

Video:

 

 

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