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Diverse specie a rischio


giorgio

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Articolo pubblicato il: 2010-06-01 - corriere.com

 

 

ROMA - La marea nera che ha raggiunto le coste degli Usa non poteva arrivare in un momento peggiore. Secondo diversi esperti dell’area, interpellati dal quotidiano Globalpost, è questo il periodo dell’anno in cui molte specie scelgono proprio il Golfo del Messico per fare una sosta nelle migrazioni o per riprodursi. Ecco quelle più a rischio.

 

Tonno atlantico: Questa specie era già a rischio di estinzione, e proprio da metà maggio a metà giugno depone le uova nell’area del Golfo del Messico.

 

Tartarughe marine: Cinque delle sette specie di tartarughe marine conosciute hanno fra le rotte migratorie proprio il delta del Mississipi. Le Caretta Caretta ad esempio si nutre nelle acque calde del Golfo tra maggio e ottobre.

 

Squali: Le Chandeleur Islands, vicinissime alla zona dell’incidente, sono una delle “nursery” preferite da diverse specie, che peraltro si nutrono di plancton, anch’esso colpito dalla marea nera.

 

Cetacei: Balene e delfini sono a rischio immediato, perché l’ingestione o l’inalazione di petrolio provoca infiammazioni e danni a diversi organi.

Pellicano marrone: L’uccello simbolo della Louisiana è uscito dalle specie in via di estinzione solo lo scorso anno, ma rischia di rientrarci subito, visto che in questo periodo depone le uova vicino alle spiagge.

 

Ostriche: I sedimenti intorno alle spiagge della Louisiana sono sede dei principali allevamenti di ostriche del Paese, ma per queste specie gli idrocarburi sono altamente tossici.

 

Granchi: in questo periodo questi animali sono nello stadio larvale e giovanile, quello più delicato.

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