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Perchè sono contraria ad incrociare le specie di tartarughe


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Io personalmente sono contraria ad incrociare (ibridare) le diverse specie di tartarughe.

Non ceppi diversi della stessa specie, cioè ad es. incrociare le Marginata sarde con quelle del Peloponneso non porta nessun danno perchè sono sempre della stessa specie. Io rispetto la specie e sottospecie degli animali, NON PERCHE' LE VOGLIO UN DOMANI REINTRODURRE IN NATURA, ma per conservare la specie per future generazioni.

Le tartarughe sono animali ancora poco studiate e tenerle così come si sono evolute naturalmente può essere utile per il futuro.

Incroci tra le specie non servono a niente perchè una volta incrociate non puoi più risalire all'animale originale.

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Io personalmente sono contraria ad incrociare (ibridare) le diverse specie di tartarughe.

Non ceppi diversi della stessa specie, cioè ad es. incrociare le Marginata sarde con quelle del Peloponneso non porta nessun danno perchè sono sempre della stessa specie. Io rispetto la specie e sottospecie degli animali, NON PERCHE' LE VOGLIO UN DOMANI REINTRODURRE IN NATURA, ma per conservare la specie per future generazioni.

Le tartarughe sono animali ancora poco studiate e tenerle così come si sono evolute naturalmente può essere utile per il futuro.

Incroci tra le specie non servono a niente perchè una volta incrociate non puoi più risalire all'animale originale.

 

Sono pienamente daccordo con te, la penso così anche io e poi a mio avviso non ha proprio senso incrociare delle specie diverse :)

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Anch'io condivido questo vostro pensiero.

 

Personalmente, mi piace pensare di allevare le mie tartarughe nel rispetto delle regole naturali che avrebbero regolato le loro condizioni di vita in assenza dell'uomo.

 

Io voglio pensarla in modo ancora più "estremista". Sono contrario agli accoppiamenti fra sottospecie diverse (esempio: fra Hermanni hermanni e Hermanni boettgeri) e non vedo pienamente di buon occhio gli accoppiamenti fra ceppi di appartenenza diversi della stessa sottospecie.

Nel caso in cui si abbia consapevolezza di avere ad esempio delle Thh di un certo ceppo, penso che sia giusto non farle accoppiare con delle Thh di un altro ceppo, semplicemente perché in natura non ne avrebbero avuto molte possibilità di farlo (ad eccezione di areali in prossimità).

 

Di certo è un argomento complesso, la cui trattazione richiederebbe molti approfondimenti e discussioni.

E' chiaro che ognuno può comunque avere un'idea propria sull'argomento e decidere cosa fare nell'ambito del proprio allevamento.

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Anche io condivido questa linea di pensiero e quando possibile cerco di creare gruppi riproduttivi della stessa "locality".

Recentemente mi è scappato un ibrido ed ho intenzione di tenermelo proprio per evitare rimescolamenti.

Non lo faccio per motivi scientifici o di conservazione ma solo per "gusto" personale.

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l'uomo ha gia creato troppi danni irreversibili, non vedo perchè si debba perseverare peggio ancora essendone consapevoli.

condanno le ibridazioni per il solo capriccio di chi NON ama gli animali ma li usa solo per far bella mostra delle proprie rarità!

cerchiamo di salvaguardarle così come ci sono arrivate dalla notte dei tempi , sono gia così belle e affascinanti , non hanno bisogno di essere " migliorate"

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Mah..in linea di massima sono d'accordo con voi ma, mi chiedo, per coerenza allora non dovremmo nemmeno far riprodurre tarte albine e/o ipomelaniche etc. che molto probabilmente in natura andrebbero incontro a morte precoce e quindi a pochissime probabilità di accoppiarsi e riprodursi?
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Perfettamente condivisibili i presupposti fino a qui scritti nei post, un unico appunto:

 

stiamo attenti anche al discorso inverso, ovvero far accoppiare esemplari talmente dello stesso ceppo da essere consanguinei, geneticamente potrebbero evidenziarsi delle tare genetiche altrimenti recessive micidiali!!

 

L'accoppiamento è , alla fine, uno scambio genetico per migliorare la specie

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Perfettamente condivisibili i presupposti fino a qui scritti nei post, un unico appunto:

 

stiamo attenti anche al discorso inverso, ovvero far accoppiare esemplari talmente dello stesso ceppo da essere consanguinei, geneticamente potrebbero evidenziarsi delle tare genetiche altrimenti recessive micidiali!!

 

L'accoppiamento è , alla fine, uno scambio genetico per migliorare la specie

 

perfettamente d'accordo con te

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Mah..in linea di massima sono d'accordo con voi ma, mi chiedo, per coerenza allora non dovremmo nemmeno far riprodurre tarte albine e/o ipomelaniche etc. che molto probabilmente in natura andrebbero incontro a morte precoce e quindi a pochissime probabilità di accoppiarsi e riprodursi?

Le mutazioni di colori, sempre rispettando specie e sottospecie, non è la stessa cosa come quando si incrociano specie e sottospecie, perchè in questo modo rompi i cromosomi e non puoi più tornare indietro. Invece visto che i geni dell'albinismo sono recessivi se voglio ho la possibilità di eliminare gli albini nel giro di poche generazioni.

Per quanto riguarda leucistiche, nel passato ci sono casi di ritrovamenti in natura di esemplari adulti e riproduttivi. Ancora ai giorni nostri si trovano T.H.B. adulte ipomelanistiche nelle zone balcaniche più aride e secche, dove l'habitat ha un caratteristico colore tendente al giallo-ocra. Le mutazioni di colore servono per salvare la specie quando in natura avvengono cambiamenti improvvisi del loro habitat.

Poi ognuno può giudicare se sia opportuno o no riprodurre albine.

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ciao!

l'albinismo non è una semplice mutazione di colore, ma è una malattia vera e propria, quindi secondo me far riprodurre un animale albino è alquanto sbagliato, i geni recessivi andrebbero circoscritti e piano piano eliminati. proprio perchè è recessivo è più facile da eliminare, ma come? prendendo l'esemplare malato che fenotipicamente è diverso (quindi è riconoscibile ad occhio nudo) ed isolandolo riproduttivamente. se invece io lo faccio accoppiare il gene lo passo per forza a tutti i figli che saranno eterozigoti se l'altro genitore è omozigote per il selvatico, oppure se l'altro genitore è eterozigote possono nascere figli albini. quindi l'unico modo che uno ha di non far ereditare il gene è solo quello di non far accoppiare l'individuo malato. Poi che ognuno è libero di fare quello che vuole in casa propria è un altro discorso, ma gli animali che nascono sono malati. naturalmente in un allevamento controllato questi individui malati sopravvivono perchè sempre amorevolmente controllati da qualcuno, in natura le possibilità di sopravvivenza sono bassissime.

P.S. addirittura far accoppiare specie diverse è meno dannoso, perchè la maggior parte delle volte gli ibridi non sono fertili e quindi non si riproducono e i geni mischiati non sono ereditabili, ma scomparirebbero con la morte degli individui.

 

questo è il mio pensiero sull'allevamento degli albini, non voglio offendere nessuno ma avere un confronto serio, educativo ed educato.

Edited by komodo
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Cosa intendi con omozigote per il selvatico ?

intendi omozigote per gli alleli di tipo selvatico ?

purtroppo io non sono di madrelingua italiana, quindi certe cose se non le spieghi bene faccio fatica a capirle in modo corretto

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intendi omozigote per gli alleli di tipo selvatico ?

purtroppo io non sono di madrelingua italiana, quindi certe cose se non le spieghi bene faccio fatica a capirle in modo corretto

 

 

si, per "selvatico" s'intendono gli alleli più comuni, quelli con maggiore frequenza naturale, diciamo quelli non mutati.

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si, per "selvatico" s'intendono gli alleli più comuni, quelli con maggiore frequenza naturale, diciamo quelli non mutati.

ah ok ora ho capito il senso del tuo discorso.

però la mia intenzione è quella di tenere gli eterozigoti nati sotto stretto controllo.

intendiamoci: nessuno degli eterozigoti nati andrà mai via dal mio allevamento.

quello che sto facendo, lo sto facendo solo per me e la mia ricerca personale, perchè più passa il tempo che allevo l'albino, e più mi rendo conto che non è così complicato come tanti (inizialmente anch'io) pensano. quindi se un domani dovesse nascere qualche nuovo esemplare albino, lo alleverò in modo naturale (come tutte le altre Hermanni) dimostrando che alla fine l'albinismo non è poi una tara genetica così drammatica.

pensa che quando è nato, tutti quelli che lo hanno visto mi hanno detto che non avrebbe superato i 6 mesi di vita. un'appassionato si è fatto quasi 1000 km per venirlo a vedere e fotografare prima che "morisse"...

Edited by Jitka
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ah ok ora ho capito il senso del tuo discorso.

però la mia intenzione è quella di tenere gli eterozigoti nati sotto stretto controllo.

intendiamoci: nessuno degli eterozigoti nati andrà mai via dal mio allevamento.

quello che sto facendo, lo sto facendo solo per me e la mia ricerca personale, perchè più passa il tempo che allevo l'albino, e più mi rendo conto che non è così complicato come tanti (inizialmente anch'io) pensano. quindi se un domani dovesse nascere qualche nuovo esemplare albino, lo alleverò in modo naturale (come tutte le altre Hermanni) dimostrando che alla fine l'albinismo non è poi una tara genetica così drammatica.

pensa che quando è nato, tutti quelli che lo hanno visto mi hanno detto che non avrebbe superato i 6 mesi di vita. un'appassionato si è fatto quasi 1000 km per venirlo a vedere e fotografare prima che "morisse"...

 

così il discorso è molto più interessante!!! ora capisco il tuo avatar Mendeliano....

il problema per gli individui albini, oltre all'eliofobia probabile e ai problemi visivi, è una più bassa propensione al mimetismo. ecco perchè come ti scivevo prima in mano a persone che le curano amorevolmente è più facile che sopravvivano, ma in natura è molto più difficile.

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