Vai al contenuto

pesci nella tartarughiera


matteoo89

Messaggi raccomandati


Qualsiasi pesce tu metta inevitabilmente sarà una possibile preda quindi se eviti e meglio ;) :D

Il discorso cambia se vorresti darli come cibo vivo !!

Link al commento
Condividi su altri siti

ce ne sono pulitori???

in ogni caso il pesce "pulitore" non pulisce!!! per aveere la vasca pulita ci vuole solo un buon filtro ben maturato :)

Link al commento
Condividi su altri siti

Secondo me non è una buona idea, non so tu che tartarughe hai, ma a meno che tu non voglia condannare a morte i malcapitati pesci è meglio evitare. Le tartarughe mangiano tutto...pensa che le mie lo scorso anno le ho sgamate mentre tiravano via una pianta finta (che stava lì da una vita) per fare non so cosa...

Se metti un pesce lo usano come spuntino...

Link al commento
Condividi su altri siti

in ogni caso il pesce "pulitore" non pulisce!!! per aveere la vasca pulita ci vuole solo un buon filtro ben maturato :)

 

concordo in pieno comunque con le sternotherus ad esempio gli ancistrus è un po che li ho e le tarte manco li cagano tant'è che le tarte si fanno pulire il carapace senza problemi li guardano e basta se hai una specie diversa però la storia cambia totalmente...ad esempio con le trachemys nessun pesce resisterà

Link al commento
Condividi su altri siti

con le sternotherus ad esempio gli ancistrus è un po che li ho e le tarte manco li cagano tant'è che le tarte si fanno pulire il carapace senza problemi li guardano e basta se hai una specie diversa però la storia cambia totalmente...ad esempio con le trachemys nessun pesce resisterà

ed io concordo con te :) ..dipende anche dalla specie di tarta.. le sternoterus non sono abili nel nuoto come le trachemys... spero solo che i tuoi ancistrus abbiano vita facile anche quando le tarte cresceranno :)

Link al commento
Condividi su altri siti

Con le sterno i pesci ci possono stare (ogni tanto magari ne parte qualcuno)

 

con le graptemys dipende dalla tarta credo... (io ne ho una con delle gambusie... Il problema delle gambusie è che in acquario non si riproducono spesso... Come succede a me:-(... E se lo facessero vista l'assenza di piante si mangierebbero gli avanotti:-(... )

 

Con le trachemys, beh... buona fortuna:-)...

 

Per il resto c'è chi tiene pulitori con le sterno senza problemi, molti tengono guppy o altri poeclidi, platy, gambusie (fa attenzione se le metti con altri pesci, minotti mi ha detto che si sono mangiate i guppy le sue). C'è anche chi mette pesci rossi, ma sono sconsigliati perchè sono un po' grossi e la scena diventerebbe macabra...

Link al commento
Condividi su altri siti

io per esempio ho 2 trachemys e con loro ci sono 2 pesci rossi, 3 guppy, 3 garra rufa e un botia e manco li guardano, sono li oramai da mesi (tranne il botia che l'ho messo due giorni fa) ci sono anche 2 ampullarie :)
Link al commento
Condividi su altri siti

I pesci con le trachemys sopravvivono quando ler trachemys sono piccole, quando cresceranno li mangeranno, son fatte così :), per i pulitori invece non sono filtr ambulanti, anzi sporcano molto:

 

Sul motivo per cui gli Ancistrus non dovrebbero essere definiti col generico termine di pesci pulitori abbiamo già accennato nella sezione delle leggende metropolitane. Approfondiamo qui il concetto e cerchiamo di dare una panoramica delle famiglie e delle specie di pesci che, ahimè, vengono definite erroneamente “pesci pulitori”, spiegandone per quanto possibile le peculiarità. Ci sono due cause fondamentali per cui è sbagliato definire l'Ancistrus un pesce pulitore.

- Col concetto di “pesce pulitore” vengono generalmente identificate specie simili per forma o abitudini, e ciò può ingenerare (come accade sovente) confusione, confondendo con questo appellativo animali che in realtà non hanno praticamente nulla in comune, se non il fatto di condurre la maggior parte della propria vita sul fondo dell'acqua (vita bentonica).

- In realtà i cosiddetti “pesci pulitori”, a differenza di quanto il nomignolo potrebbe lasciare credere, non puliscono affatto l'acquario. La credenza comune dei neofiti, supportata dall'appellativo di “pesce pulitore”, prevede che esistano in natura (e di rimando anche in acquario), animali deputati a tenere salubre e pulito l'ambiente in cui altri pesci vivono, mangiando alghe o feci, a seconda dei casi.

 

 

Se è vero che gli Ancistrus possono, sebbene in misura più ridotta di quanto si creda comunemente, nutrirsi di alcuni tipi di alghe, non esistono assolutamente pesci in grado di nutrirsi di escrementi di altri pesci, o per lo meno non ne esistono di allevabili in un comune acquario. Ricordiamo inoltre una cosa banale ma a volte poco considerata: un pesce che si nutre di qualcosa poi deve comunque espellerla, in qualche forma!

Riportiamo qui di seguito i più diffusi pesci da fondo, suddividendoli nelle due categorie che erroneamente li accomunano: i cosiddetti “pulitori di vetro” e i cosiddetti “pulitori di fondo”, allo scopo di fare un po' di chiarezza sull'argomento.

Pesci pulitori di vetro”

Questa categoria comprende tipicamente i pesci dotati di bocca “a ventosa”, che usano questa caratteristica per attaccarsi agli oggetti e, ovviamente, ai vetri. In natura ciò serve a contrastare col minimo sforzo le forti correnti nelle quali questi pesci vivono abitualmente.

I loricaridi (Loricariidae) sono la famiglia che annovera la stragrande maggioranza dei pesci dotati di questa peculiarità. In acquariologia, oggi, i generi più diffusi sono gli Ancistrus, gli Hypostomus, i Glyptoperichtys, i Gyrinocheilus, e gli Otocinclus. Accanto ai pesci con bocca a ventosa prendono il nomignolo di pulitori da vetro anche alcuni generi di lumache d'acqua come l'Ampullaria e la Neritina. Anche queste, per loro ovvia abitudine, scorrazzano sulle superfici nutrendosi di ciò che vi trovano e che sia per loro commestibile.

 

 

Pesci pulitori di fondo”

Se la categoria dei “pulitori da vetro” comprende per la maggior parte pesci appartenenti alla vastissima famiglia dei loricaridi, quella di “pulitori da fondo” o “pesci spazzini” comprende pesci appartenenti all'altrettanto nutrita famiglia dei callichtidi (Callychtideae). In acquariofilia sono molto diffusi alcuni generi in particolare, come i Botia (oggi denominati Chromobotia), che ahimè nella stragrande maggioranza dei casi vengono allevati in acquari inadatti a loro per dimensioni o arredamento, i Corydoras, i Pangio, i Labeo. Oltre ai pesci esistono anche altri organismi che svolgono vita prevalentemente bentonica. In particolare si è diffuso in anni recenti l'allevamento di gamberetti come caridina e neocaridina, anch'essi considerati “spazzini”.

 

 

 

 

Corydoras

Nomi usati: Pulitore di fondo

www.tartaportal.it Abitudini: Le diverse specie di Corydoras hanno ciascuna un'area di endemismo ristretta rispetto a quella tipica di altri pesci appartenenti alla famiglia dei Callichthidae, tuttavia nel suo complesso il genere Corydoras è diffuso in un grande areale tra le pendici delle Ande e la costa atlantica, dal sud degli Stati Uniti al bacino del fiume La Plata nel nord dell'Argentina. I Corydoras generalmente popolano zone a corrente bassa di piccoli corsi d'acqua ai margini di grandi fiumi. Hanno l'abitudine i vivere in gruppi, composti in alcuni casi da centinaia di esemplari. Si nutrono cercando piccoli animali, vermi e larve nel fondo coi loro barbigli sensibili.

Allevamento in acquario: I Corydoras sono pesci pacifici che andrebbero allevati in acquari con un fondo sabbioso o composto di ghiaia fine, in modo da consentire loro di procurarsi il cibo setacciandolo col proprio apparato boccale. Nutrendosi in natura setacciando il fondo è necessario garantire loro la possibilità di farlo anche in acquario, alimentandoli con apposite pastiglie affondanti friabili. Hanno un comportamento sociale piuttosto evidente e dovrebbero essere allevati in gruppi della stessa specie, dato che la convivenza consente loro di sentirsi protetti e al sicuro. Le specie maggiormente diffuse (aeneus, paleatus, ecc.) sono piuttosto semplici da allevare, mentre altre specie meno diffuse e catturate direttamente in natura possono trovare difficoltà nell'ambientamento e sono molto più sensibili a condizioni ambientali diverse da quelle ottimali.

Specie e varianti diffuse: Come per molte altre famiglie di catfishes, anche per i Corydoras non esiste ancora una tassonomia condivisa e vengono scoperte continuamente nuove specie. Nel Maggio 2008 risultano assegnate 155 possibili attribuzioni di specie, 32 delle quali sono già classificate definitivamente con un nome scientifico appropriato. I più diffusi in acquariofilia sono senz'altro i Corydoras aeneus e i Corydoras paleatus, anche nelle rispettive varianti albine. Queste due specie vengono regolarmente riprodotte in cattività. E' possibile trovare in commercio, con minore facilità, anche altre specie.

Gyrinocheilus aymonieri

Nomi usati: Chinese algae eater, mangiatore di alghe cinese

Abitudini: in natura è diffuso nei bacini del Chao Phraya e del Meklong. Vive in fiumi medio-grandi, aggrappandosi con la propria bocca a ventosa alle superfici solide in acque movimentate. E' un pesce prevalentemente erbivoro, si nutre principalmente di alghe, periphyton e phytoplankton, ma anche di larve di insetti e zooplankton.

Allevamento in acquario: in natura può raggiungere dimensioni di poco inferiori ai 30cm. E' una specie territoriale in età adulta e può disturbare i compagni di vasca. Il suo inserimento in acquario va attentamente ponderato.

Altre specie e varianti diffuse: Gyrinocheilus aymonieri giallo, Gyrinocheilus aymonieri maculato.

Otocinclus affinis

Nomi usati: Oto

Abitudini: diffuso in natura nei dintorni di Rio de Janeiro. E' un pesce prevalentemente notturno, alghivoro.

Allevamento in acquario: andrebbe allevato in piccoli gruppi di 5 o più esemplari. E' un pesce piuttosto timido e di piccole dimensioni. La convivenza con pesci territoriali di dimensioni grandi è sconsigliabile.

Altre specie e varianti diffuse: Oticinclus niger

Crossocheilus siamensis

Nomi usati: siamese algae-eater, mangiatore di alghe siamese

Abitudini: è diffuso in natura nei bacini del Mekong, Chao Phraya e Xe Bangfai. Abita abitualmente la zona del fondo dei fiumi, ma nel periodo delle piogge si sposta nelle foreste inondate nelle quali si riproduce. Si nutre di alghe, periphyton e phytoplancton.

Allevamento in acquario: E' un pesce piuttosto vivace che ama la vita di gruppo, ma che può infastidire compagni di vasca più timidi. Le sue dimensioni e il suo carattere rendono consigliabile allevarlo in acquari da 200 litri in su in piccoli gruppi.

Chromobotia macracanthus

www.tartaportal.it Nomi usati: botia macracantha, botia pagliaccio, pesce mangialumache

Abitudini: diffuso in Indonesa, a Sumatra e nel Borneo. Si nutre prevalentemente di vermi, lumache, crostacei e piccoli pesci che popolano il fondo. Raggiunge dimensioni ragguardevoli che possono superare i 30cm. E' territoriale e può rivelarsi piuttosto aggressivo verso gli altri pesci.

Allevamento in acquario: Date le dimensioni notevoli che raggiunge in natura e la propensione ad infastidire i compagni di vasca, è consigliabile allevarlo in acquari dai 400 litri in su in piccoli gruppi.

Altre specie e varianti diffuse: Botia striata, Botia kubotai, Botia morleti

Pangio kuhlii

Nomi usati: Acantophtalmus kuhlii

Abitudini: E' un pesce vermiforme appartenente alla famiglia dei cobitidi di origine asiatica, diffuso prevalentemente nelle zone sabbiose e melmose dei corsi d'acqua di Tailandia, Malesia, Borneo, Sumatra, Java, Indonesia. Si ciba di piccoli organismi che popolano il fondo.

Allevamento in acquario: E' un pesce piuttosto timido che ama la vita di gruppo. E' bene dare loro la possibilità di nascondersi in numerosi nascondigli, costituiti da piante intricate, oggetti cavi, e simili. E' anche in grado di nascondersi sotto la sabbia per sentirsi al sicuro. Date le abitudini in natura non si sentono a loro agio con una luce forte.

Pomacea bridgesi

Nomi usati: Ampullaria, lumaca d'acqua dolce

 

www.tartaportal.it

Abitudini: E' una lumaca con conchiglia, originariamente diffusa in natura in acque ferme nel bacino del Rio delle Amazzoni. Negli ultimi decenni ha espanso il proprio areale fino al sud degli Stati Uniti e si è diffusa anche nel Sud-est asiatico. Le Pomacea sono animali onnivori e opportunisti, capaci di cibarsi di una grande varietà di cibi, purchè abbastanza teneri da essere ingurgitati. Diventano particolarmente attive nella ricerca del cibo la notte, quando la minaccia dei predatori si riduce e possono compiere brevi escursioni fuori dall'acqua.

 

Allevamento in acquario: Le Pomacea sono solitamente disponibili in commercio nelle varianti gialla o marrone striato, ma da qualche tempo si stanno diffondendo anche quelle azzurre e viola. Non richiedono grossi accorgimenti per essere allevate con successo in acquario, tuttavia è indispensabile garantire loro temperatura adeguata, possibilmente compresa tra i 24 e i 26 gradi e un giusto apporto di cibo. Il guscio di questi animali tende a sfaldarsi pericolosamente se non vengono nutriti a sufficienza.

Altre specie e varianti diffuse: Pomacea canaliculata, inoltre esistono numerose razze selezionate di Pomacea bridgesi, che differiscono prevalentemente per il colore della conchiglia e del piede.

Gastromyzon punctulatus

Nomi usati: Pesce doppia ventosa, Pulitore di vetro

Abitudini: Piccolo pesce appartenente alla famiglia Balitoridae, diffusa nell'area eurasiatica. E' un pesce reofilo, che vive cioè in acque correnti, e questa caratteristica lo ha portato ad evolvere in modo simile ai pesci apparteneti alla famiglia Loricaridae, a cui infatti è morfologicamente simile. Tale somiglianza è un caso tipico di convergenza evolutiva, che accomuna l'evoluzione di pesci endemici di aree diverse del mondo (Sudamerica per i Loricaridae e Asia per i Balitoridae).

Allevamento in acquario: I Gastromyzon, come tutti i Balitoridae comunemente in commercio, sono pesci poco adatti alla vita in un normale acquario di comunità. Necessitano infatti di vivere in acqua fredda e piuttosto mossa. L'utilizzo di un termoriscaldatore o le semplici temperature estive sono assai mal tollerate da questi pesci, che amano invece vivere a temperature tra i 15 e i 20 gradi. Anche il loro carattere, molto timido, li rende adatti esclusivamente alla convivenza con pesci di piccole dimensioni che non li possano spaventare o attaccare. Caratteristica tipica di questi pesci è che quando sono spaventati si immobilizzano attaccandosi saldamente alla superficie, e in questo stato sono facile preda dei pesci più grossi. Assai timidi, rischiano anche di essere sopraffatti nella competizione alimentare con i coinquilini, debilitandosi lentamente fino a soccombere.

Altre specie e varianti diffuse: Gastromyzon, Pseudogastromyzon, Beaufortia, Scisturasono i generi più diffusi in commercio.

 

 

[...L'elenco riportato non è esaustivo ed è in fase di ampliamento...]

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

....................................

Link al commento
Condividi su altri siti

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Devi essere un membro per lasciare un commento

Crea un account

Iscriviti per un nuovo account nella nostra community. È facile!

Registra un nuovo account

Accedi

Sei già registrato? Accedi qui.

Accedi Ora
×
×
  • Crea Nuovo...

Informazioni importanti

Abbiamo inserito dei cookies nel tuo dispositivo per aiutarti a migliorare la tua esperienza su questo sito. Puoi modificare le impostazioni dei cookie, altrimenti puoi accettarli cliccando su continua.