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altre piante per terrario


Giacomo-S-

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Il clima non favorisce certo passeggiate nei prati o nei campi per andare a recuperare troppo tartacibo da dare in pasto alle piccoline... io nel terrario ho cmq piantato indivia e trifoglio in modo che almeno questi ci sono. Poi man mano che le divorano, inserisco piantine di tarassaco raccolto (che però durano poco all'interno).

Quello che mi chiedevo (da totale inesperto in materia), è quali altre piante potrebbero starci (all'interno), sia commestibili che di solo "abbellimento", magari da comperare in un vivaio, che siano utili alle tartine in questa stagione (che passeranno in casa perchè non al 100% per il letargo)??? Cioè quali resistono secondo voi in un appartamento e sono allo stesso tempo Ok per loro??

 

grazie!:wink3:

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Domanda di non facile soluzione :)

 

Ti conviene coltivare le piante in vaschette (molto comode sono quelle di plastica semirigida che servono come contenitore delle verdure -e delle carote- nei supermercati) e introdurre le vaschette, a rotazione, nel terrario. ( :( letargo no?!?!? ufff.... che dannazione starci appresso in inverno! )

Usando le vaschette puoi trapiantarvi le piante selvatiche che trovi ancora (armato di paletta raccogline tante!) e puoi fare altre vaschette seminando dei semi (e qui entra in gioco anche il tuo pollice verde e la capacita' di scegliere bustine di piante non difficili)

 

Tarassaco e sonchus ed imparentati, le cicorie, le malve tollerano bene sia i trapianti che le cimazioni quasi a raso (e poi ributtano le foglie). Possibile che cio' valga per altre selvatiche, ma a questa ora de la tarde non mi vengono in mente ;)

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ciao ragazzi,io nel mio tartarerrario ho piantato in un vasetto bonsai appositamente interrato,semi di crescione e tarassaco,non è ancora spuntato nulla(ho seminato martedì),ma sulla bustina c'è cmq scritto che si possono seminare tutto l'anno,poi in terrario con la luce ed il calore dovrebbero essere ok;cmq appena spuntano vi do notizie anke sul gradimento:) ciauz
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Domanda di non facile soluzione :)

 

Ti conviene coltivare le piante in vaschette (molto comode sono quelle di plastica semirigida che servono come contenitore delle verdure -e delle carote- nei supermercati) e introdurre le vaschette, a rotazione, nel terrario. ( :( letargo no?!?!? ufff.... che dannazione starci appresso in inverno! )

Usando le vaschette puoi trapiantarvi le piante selvatiche che trovi ancora (armato di paletta raccogline tante!) e puoi fare altre vaschette seminando dei semi (e qui entra in gioco anche il tuo pollice verde e la capacita' di scegliere bustine di piante non difficili)

 

Tarassaco e sonchus ed imparentati, le cicorie, le malve tollerano bene sia i trapianti che le cimazioni quasi a raso (e poi ributtano le foglie). Possibile che cio' valga per altre selvatiche, ma a questa ora de la tarde non mi vengono in mente ;)

 

 

esatto, e utilizzando il sistema delle vaschette una alternativa interessante, specialmente per la stagione invernale dove si hanno cmq difficoltà oggettive (in casa) nell'ottenere delle piantine normali, mi pare quella della "germinazione" ovvero coltivare i germogli di cereali, legumi ed altre specie vegetali che sono davvero tante e costituiscono ugualmente, se non di più, una riserva notevole delle proprietà alimentari delle piante avendo cmq un cibo "fresco" in minor tempo.

 

anna:

cosa ne pensi? i germogli sono in ogni caso delle piantine che si sviluppano in fretta e che sono un concentrato di tutti gli alimenti necessari, si tratta solo di scegliere i più adatti alle tarte e sapere in quale quantità somministrarli...

 

per saperne di più:

 

http://www.lerboristeria.com/index.php?articoli/2003_12.php

 

 

non trovo la pagina, te la copioincollo:

 

I GERMOGLI: LE VITAMINE FATTE IN CASA

 

 

Versione stampabile.

 

 

Col termine "germogli" intendiamo riferirci ai semi germogliati di cereali, legumi ed altre specie vegetali di cui si utilizza tutto: chicco e germoglio.

I Germogli costituiscono un esempio della straordinaria capacità della Natura di produrre energia, capacità che può essere sfruttata da ogni consumatore per procurarsi a basso costo cibi freschi, ricchi di principi nutritivi come vitamine, enzimi ed oligoelementi, e di facile digestione.

Fin dall'antichità molti popoli utilizzavano quale cibo rigeneratore e terapeutico i grani germinati e i germogli sviluppati e ne hanno tramandato l'uso. Già nel "Pen Tsao" o "Grande Erbario della Medicina Cinese", circa 2700 anni a.C., il germoglio crudo di soia veniva raccomandato per edemi, dolori alle ginocchia, crampi, disturbi digestivi, polmoni "deboli", macchie sulla pelle e malattie del cuoio capelluto.

Sembra anche che i focosi cavalli di Attila ed i veloci destrieri arabi venissero nutriti con semi di frumento germogliato, prima delle occasioni importanti.

Nell'800 e nel 900, sono soprattutto i racconti dei missionari ad informarci sull'uso dei germogli presso le popolazioni della Cina e dell'India.

 

Le virtù dei germogli

Oggi questo cibo è stato "scoperto" anche da noi occidentali proprio per la sua grande ricchezza nutrizionale: facilissimi da preparare, economici, dai sapori gustosi e svariati, i germogli sono una vera miniera di principi nutrizionali che, soprattutto in questa epoca sovrabbondante di cibi raffinati, sterilizzati, pieni di additivi di ogni genere, costituiscono un fattore di prevenzione e di difesa dei processi vitali dell'organismo. Se consideriamo che il mantenimento ed il potenziamento delle difese naturali dell'organismo, e quindi la difesa e il miglioramento della salute, richiedono innanzitutto un'alimentazione equilibrata e ricca di vegetali freschi e genuini, comprendiamo bene quale importanza abbia il consumo di germogli di semi di vario tipo, quali cereali e leguminose, naturalmente provenienti da coltivazioni biologiche.

 

I semi di cereali o legumi allo stato crudo sono immangiabili ed indigesti; essi quindi devono essere cotti per renderli commestibili ed assimilabili: il calore, infatti, trasforma gli amidi in carboidrati più semplici, le proteine in frammenti più solubili, e così è possibile utilizzarli per la nostra alimentazione. Con il calore però, la "vita" che è presente allo stato latente nel seme, scompare: infatti, un seme dopo la cottura non è più capace di germogliare.

Invece la germogliazione permette di mangiare crudi quegli stessi semi, fornendo cibi ricchi, vitali e nutrienti, in cui l'energia "potenziale" contenuta nel seme si libera e si trasforma in energia assimilabile dall'organismo.

Il germoglio infatti costituisce un alimento fresco, che si presta ad essere mangiato crudo, ricchissimo di nutrienti quali vitamine, enzimi, oligoelementi, aminoacidi essenziali; è facile da digerire, è privo di scarti poiché si utilizza per intero, è gustoso, è facile da preparare e conservare, ed è anche molto economico poiché dà un'ottima resa.

 

Vedremo più avanti come fare per prepararli, ma possiamo dire subito che, una volta preparati per la germogliazione, tutto il processo avviene senza che noi si debba intervenire: non c'è da fare nessun lavoro, lavora solo il tempo. Infatti subito dopo che il seme è stato messo in ammollo ha inizio la "germinazione", cioè l'attivazione e la rivitalizzazione del germe del seme, detto embrione, che rappresenta la giovane piantina e contiene in "nuce" tutte le parti essenziali della futura pianta (fusticino, foglioline, radichette). Durante questa fase, quando il germoglio è ancora piccolissimo ed è racchiuso all'interno del tegumento, quindi non ancora visibile, avvengono profonde modificazioni nella struttura del chicco e nella sua composizione biochimica. Man mano che il chicco assorbe acqua il seme si gonfia e il guscio si fessura e il piccolo germoglio incomincia a crescere e a diventare visibile all'esterno come una piccola plantula nella quale, in conseguenza di complesse reazioni enzimatiche, le sostanze di riserva (amidi) del seme, contenute nel tessuto nutritivo all'interno dei cotiledoni, vengono trasformate e mobilizzate, quindi assorbite dall'embrione che si fa via via più grande diventando una "pianta germinativa", il Germoglio, che se venisse piantato crescendo darebbe origine ad una nuova piantina, identica alla pianta madre.

 

E' proprio durante la trasformazione delle sostanze di riserva che avvengono le numerose e complesse trasformazioni biochimiche, non ancora del tutto chiarite, che danno al germoglio la sua ricchezza di sostanze: esso diventa un vero e proprio scrigno di principi nutritivi, che sono di più facile digestione ed assimilazione da parte dell'organismo; ed ecco perché i cereali e i legumi germogliati sono molto più digeribili - addirittura a crudo - dei semi di origine per cui sono consigliati anche a chi soffre di una cattiva forma gastrointestinale.

Le sostanze di riserva contenute nel chicco sono costituite per gran parte da amidi ed emicellulosa, che sono carboidrati complessi: essi vengono in gran parte trasformati in destrine e maltosio, sostanze più semplici e dolciastre, che danno al germoglio il suo caratteristico e delicato sapore leggermente dolce.

 

Anche la parte proteica del chicco subisce una trasformazione, infatti le proteine vengono "predigerite" dagli enzimi scomponendosi in aminoacidi, di più facile e veloce digestione e assimilazione, e inoltre i germogli subiscono un aumento in aminoacidi essenziali, così come aumentano anche gli acidi nucleici, i sali minerali e gli oligoelementi, che inoltre vengono a trovarsi in forma organica e quindi più facilmente assimilabili ed utilizzabili dall'organismo, in particolare il ferro, che in forma inorganica è di difficile assimilazione e può dare origine a disturbi gastrointestinali. Le vitamine addirittura subiscono aumenti considerevoli, dal 50% al 100%, e in certi casi anche molto di più, come ad esempio la vitamina A, che può aumentare dopo 72 ore di germinazione anche del 370%. In particolare i germogli sono ricchi di vitamina B12 , cosa che può essere utile, insieme alla ricchezza in ferro, per evitare carenze qualora si segua un'alimentazione vegetariana.

 

Per dare un'idea della "saggezza" della Natura facciamo solo un piccolo esempio: una tazza media di ceci fornisce, grosso modo, la stessa quantità di proteine di una bistecca, oltre a una buona quantità di sali minerali e vitamine; essi sono però carenti di vitamine B12 e C ma... dopo la germinazione troviamo che queste due vitamine sono aumentate considerevolmente! Tale fenomeno non deve stupirci, infatti è abbastanza logico che nel processo di "rivitalizzazione" del chicco, quale è la germinazione, emergano caratteristiche tipiche dei vegetali freschi, come la presenza di vitamina C.

 

La preparazione

Da quanto detto emerge chiara l'importanza di destinare una quota della propria alimentazione al consumo di germogli di vari tipi. Vediamo dunque quali semi possiamo far germogliare e come prepararli per ottenere i germogli.

Si possono far germogliare quasi tutti i semi, c'è solo l'imbarazzo della scelta, ma i più indicati e sperimentati sono il frumento (o grano), la soia verde, il miglio, i ceci, i fagioli, le lenticchie, il riso integrale, l'avena, il girasole, e qualunque altro seme commestibile la fantasia vi suggerisca.

Bisogna evitare i semi delle solanacee (es. patata, pomodoro) perché contengono sostanze tossiche.

E' preferibile utilizzare semi di coltivazione biologica, quelli cioè ottenuti senza uso di concimi chimici di sintesi, di diserbanti, di anticrittogamici e altri veleni, per ovvi motivi.

 

Il metodo più semplice per ottenere i germogli, se non si dispone di un germogliatore apposito, è quello di disporre i semi ben mondati e sciacquati in un piatto fondo con dell'acqua, in modo che vi restino immersi; coprirli quindi con un tovagliolo umido e lasciarli a bagno da sei a dodici ore, a seconda della grandezza dei semi. Al mattino i semi vanno risciacquati ancora e disposti nuovamente sul fondo del piatto, così umidi come sono, ma senza aggiungere altra acqua; vanno nuovamente ricoperti col tovagliolo umido e ancora con un piatto rovesciato, e lasciati germogliare.

 

I semi così predisposi vanno sciacquati due volte al giorno per i primi 2-3 giorni, poi basta una sola volta, ad eccezione dei ceci e della soia che vanno sciacquati sempre due volte, poi sempre ricoperti nel solito modo.

Si ripete il procedimento per 3-5 giorni, a seconda dei semi scelti, finché i germogli avranno raggiunto una lunghezza di 3-4 centimetri, dopodiché si possono scoprire per esporli per qualche tempo alla luce, per far sì che si arricchiscano della preziosa clorofilla (circa 7-8 ore alla luce indiretta, meno se al sole, per evitare che si dissecchino). I tempi di germinazione possono variare al variare della temperatura, oltre che dipendere dal tipo di seme scelto. Utilizzare quantità di semi non troppo elevata, perché si ha un'ottima resa e anche per avere sempre un prodotto fresco e vitale.

 

La stessa operazione si può effettuare anche con un barattolo di vetro ricoperto con una garza, che va inizialmente riposto al buio, oppure con uno scolapasta sul cui fondo sia stato messo un tovagliolo e ricoperto con un altro.

Una volta ottenuti, i germogli vanno sciacquati delicatamente in un colino, eliminando eventuali bucce libere e semi non germogliati; si lasciano scolare per qualche minuto e si possono mettere in un contenitore di vetro con coperchio (non in busta di plastica!) e, se non si consumano tutti, si possono mettere in frigo dove si possono lasciare anche fino a 6-7 giorni, sciacquandoli però ogni due giorni

 

Come utilizzarli

Una volta pronti, i germogli si possono mangiare tal quali, crudi o dopo breve cottura (che però tende ad alterarne la ricchezza vitaminica).

Si consumano da soli, in insalata conditi con un po' d'olio e sale, oppure uniti a verdura o frutta, anche nella preparazione di frullati e puree, o tritati e uniti a maionese fatta in casa, puré o salse di vario tipo, o ancora uniti allo yogurt, aggiunti alle minestre di verdura o agli stufati, pochi minuti prima di servirli a tavola, aggiunti al ripieno dei tortellini, all'impasto delle polpette, come condimento di pasta e riso, eccetera. Come vedete, gli utilizzi possibili sono tantissimi, e sono limitati solo dalla fantasia.

 

Nella sezione del sito dedicata alle "Ricette della cucina naturale" potete trovare alcune idee per utilizzarli in modo gustoso e nutriente, ma la creatività personale di ognuno di voi potrà inventare sicuramente tanti altri utilizzi.

 

Per realizzare i tuoi germogli, vedi il nostro assortimento di Alimenti biologici.

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oppure prendi un normale vaso, lo metti sul balcone e ci piante tutte le piante selvatiche che trovi, strappi qualche foglia o cima al giorno senza sdradicare piante.
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grazie ragazzi per le vs. idee!

cmq avevo pensato anch'io ad una roba del genere per i semi che avevo comprato. Ovvero: di solito preparo alcuni sottovasi (di quelli verdi, bassi e larghi) con terriccio e diverse semenze da far crescere, mentre le bestiole divorano altri sottovasi messi nel terrario. Questo in modo che quando divorano i primi, ho pronti altri in cui sono nati i germogli (di cui vanno matte), e nel frattempo ne faccio nascere delle altre in quelli che ho tirato via. E cosi avanti, alternando.

Però in effetti non ho provato a piantare erbe selvatiche in vaschette. Di solito, quando raccolgo piantine di tarassaco, le metto in un vaso e lo interro nel terrario. All’inizio le piantavo direttamente nel substrato (quando il terrario era all’esterno) e andava tutto bene anche se bagnavo due volte al giorno, ma ora che il terrario è all’interno, facendo le stesse operazioni, la terra marciva abbastanza velocemente. Allora le metto nei vasi e quando le innaffio, bagno solo nei vasi. Anche cosi, però, ho visto che le piante non resistono molto… dopo due/tre gg, le foglie cominciano a piegarsi, si appoggiano alla terra e poi muoiono….

Per questo vi chiedevo una mano… proverò allora a raccogliere le piantine, metterle magari in vasi piu grandi con piu terra e le lascerò all’esterno, strappandone solo le foglie da dare in pasto alle piccole di volta in volta…

Quello che chiedevo io è però se esistono anche altri tipi di piante (anche non selvatiche) da poter acquistare magari al vivaio per arricchire il terrario, sempre che non arrechino disagio alle tarte…

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anna:

cosa ne pensi? i germogli sono in ogni caso delle piantine che si sviluppano in fretta e che sono un concentrato di tutti gli alimenti necessari, si tratta solo di scegliere i più adatti alle tarte e sapere in quale quantità somministrarli...

 

non so. Bisognerebbe avere delle schede di composizione dei germogli rispetto alla pianta intera. E' possibile che il germoglio sia troppo "ricco", e quindi inadatto ad una alimentazione abituale. Ma ci vogliono delle schede tecniche per verificare che sia cosi'.

Sicuramente sono troppo teneri e si mangiano troppo velocemente (l'esatto contrario dei cibi straccaganasce).

 

Credo che siano da evitare totalmente i germogli di legumi e cereali.

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Quello che chiedevo io è però se esistono anche altri tipi di piante (anche non selvatiche) da poter acquistare magari al vivaio per arricchire il terrario, sempre che non arrechino disagio alle tarte…

 

cioè che siano di utilità (tipo per creare altri nascondigli o per essere mangiati) e magari anche ornamentali (per il terrario)...

aiut..!!... io NON sono un botanico..!!:hissyfit:

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