Riparto dal messaggio inziale di Sofia e vorrei fare una piccola considerazionie per anna emme (che non ha partecipato a questa discussione) ed Eleonora. Premetto per chi non mi conoscesse che io tartarughe da anni e per quasi 15 anni nemmeno le ho guardate e si godevano in giardino allegre e spensierate come in natura. Insomma personalemnte sono per i metodi naturali. Resta il fatto che molte di queste bestiole vivono in cattività e quindi bisogna trovare una valida formula per la vita non selvaggia. In passato ho postato foto e una discussione che si chiamava "lattuga e letargo" dove sostenevo che questi due elementi assicurano la salute fisica della tarta e dove non ho riscosso molti consensi.
Sofia ci dimostra che non ostante le aberranti condizioni in cui è stata tenuta la tarta i propietari hanno fornito gli elementi sufficienti alla salute fisica ossia verdura verde in prevalenza e letargo. Tarta sana ma probabilmente depressa.
La povera quarantenne disperata, che in questo caso non è una casalinga di un serial americano ma una povera tarta, ci insegna che tante volte ci preoccupiamo di allestire, curare, alimentare, stressare con mille cose le nostre tarte ma dimentichiamo la cosa più importante, quella che regola i processi vitali dell'animale e garantisce longevità e salute, ossia il letargo e il cibo.