Vai al contenuto

tartagnan

Utenti Bannati
  • Numero contenuti

    5396
  • Iscritto

Su tartagnan

  • Compleanno 01/01/1985

Personal Information

  • Sesso Utenti
    Donna
  • Località
    Urano
  • Interessi
    xxxxxxxxxxxxx
  • Occupazione
    xxxxxx
  • Tartarughe in Possesso
    xxxx
  • Su di Me
    xxxxxxxxxxxxx

Obiettivi di tartagnan

Newbie

Newbie (1/15)

10

Reputazione Forum

  1. tartagnan

    Informazione...2

    Dentro il terrario qualsiasi pianta commestibile avrà vita breve... se vuoi del verde metti rosmarino, lavanda o altre piante aromatiche che non mangiano..
  2. puoi pianatre tarassaco, ovvero dente di leone, qualsiasi tipo di cicoria, della malva, malvarosa, amaranto, anche l'ortica..ma tutto fuori dal loro recinto.. Come Attila...dove passano loro non cresce più l'erba
  3. tartagnan

    Barzelletta

    Oggi mi sono svegliato presto, mi sono infilato i pantaloni, > vestito lentamente, preparato caffè, preso le mie mazze da golf e sono > andato piano verso il garage, ho messo le mazze nell'auto e ho tirato > fuori la macchina dal garage sotto una pioggia torrenziale. > La strada era totalmente inondata e il vento gelido soffiava a100 > km orari. Sono rientrato con l'auto in garage, acceso la radio e > sentito che le previsioni dicevano che quel tempaccio sarebbe durato > tutto il giorno. Che delusione!> Sono rientrato in casa, mi sono rispogliato e silenziosamente > sono scivolato a letto. > Piano mi sono avvicinando a mia moglie stringendola e, mettendole > una mano sulla chiappa, le ho sussurrato all'orecchio: "il tempo fuori > è orribile...." > > > > Lei mezza addormentata mi ha risposto: “Sì lo so, e tu pensa a > quel cretino di mio marito che è andato a giocare a golf!!!!”
  4. 1 - AFFITTOPOLI: ACCERTAMENTI PROCURA ROMA SU CASA POLVERINI SAN SABA... (AGI) - La Procura di Roma svolgera' accertamenti anche sull'abitazione in via Bramante dove ha vissuto per diversi anni il presidente della Regione Lazio, Renata Polverini. La casa, nel rione di San Saba, fa parte della lista di immobili acquisita dagli investigatori e all'attenzione del pm Ilaria Calo' e dell'aggiunto Alberto Caperna, che indagano sulla cosiddetta 'svendopoli' e 'affittopoli' nella capitale. Le verifiche dei magistrati riguardano presunte svendite avvenute a partire dal 2004 di immobili riconducibili ad Ater, all'Ipab Sant'Alessio e al Comune di Roma. Nel fascicolo, aperto a carico di ignoti, si ipotizza il reato di abuso d'ufficio. Nei giorni scorsi la Polverini, in una nota, aveva precisato che l'appartamento "posto al quarto piano senza ascensore, con una metratura di circa 60 metri quadri, senza balconi, e' stato assegnato, nei primi anni del '900" al nonno di suo marito, Massimo Cavicchioli, da cui e' separata di fatto. Nelle ultime ore al vaglio dei magistrati c'e' anche un esposto di alcuni dipendenti dell'Ater, dopo le notizie di stampa riguardanti la Polverini. 2 - CASA POPOLARE DELLA POLVERINI, ESPOSTO IN PROCURA DI ALCUNI DIPENDENTI ATER. LA SCOMPARSA DI BUONTEMPO Paolo Foschi per "Il Corriere della Sera - Roma" Chi abita realmente in via Bramante, nella casa dell'Ater dove Renata Polverini ha vissuto abusivamente per 15 anni, fino al 2004? È questa la domanda a cui probabilmente sarà chiamata a rispondere la procura di Roma. Secondo le indiscrezioni, alcuni dipendenti dell'azienda delle case popolari starebbero predisponendo un esposto da presentare a Piazzale Clodio per cercare di fare chiarezza su una situazione che si fa ogni giorno più misteriosa. Non vivo più lì e io e mio marito siamo separati di fatto (ma non legalmente, ndr)», si è difesa la presidente della Regione, che comunque ha vissuto in quell'appartamento anche quando era proprietaria di altri immobili e quando il proprio reddito familiare era ben superiore ai limiti di legge per ottenere l'alloggio pubblico. Oggi nella casa popolare all'Aventino (380 euro di canone, compresa «l'indennità di occupazione abusiva») dai documenti risulta residente il marito Massimo Cavicchioli, già sfrattato dall'ente perché non in possesso dei requisiti. Lo sfratto però è stato misteriosamente bloccato in pratica proprio quando alla guida dell'Ater è arrivata Stefania Graziosi, nominata commissario da Renata Polverini. In realtà però in quell'appartamento risulta residente anche un'altra persona: S.C., cittadina inglese di 53 anni. Secondo i vicini invece non si vede spesso da quelle parti Massimo Cavicchioli. «Forse abita da qualche altra parte», insinua qualcuno. Era già successo in passato che avesse dato in prestito ad altre persone l'appartamento (cosa vietata dalla legge ed è anche questo uno dei motivi per cui in passato era stato avviato lo sfratto). In ogni caso, essendo ancora sposato agli effetti di legge con Renata Polverini, Cavicchioli sfora ampiamente i tetti di reddito e disporrebbe, almeno in teoria, della casa della moglie. «Se ci si fidasse delle separazioni di fatto, qualsiasi coppia potrebbe eludere la legge per mantenere la casa pubblica, pur avendone un'altra di proprietà. E un'amministratrice attenta come la presidente della Regione, dovrebbe saperlo bene», spiega uno dei dipendenti dell'Ater che sta preparando l'esposto alla procura. L'assessore regionale alla casa, Teodoro Buontempo, proprio il giorno prima che scoppiasse lo scandalo, aveva annunciato insieme alla Polverini: «Cacceremo i furbi dalle case Ater». Poi Buontempo è scomparso: non un commento, telefonino staccato da giorni. E adesso, secondo il nuovo commissario Bruno Prestagiovanni, l'iter dello sfratto è ripartito. Ma la polemica non si placa: «Buontempo renda pubblici tutti i documenti sulla casa di via Bramante», chiedono Esterino Montino, del Pd, e Luigi Nieri, Sel.
  5. zippo, SVEJIA!!! E come lo hanno fotografato che sa di ectoplasma, è l'idea che vogliono trasmettere...rassicurante per l'elettorato ex DC, e intanto così perdono tutto quello ex PCI
  6. il barboncino è pelato e bianco cadaverico...come Bersani..
  7. L'allevatore tedesco Michael Reimann Neuweg , sarà presente al Tarta Expò di Milano, non avrà solo le Ibera dell'est Anatolia ma anche tutte le altre sottospecie della Turchia.. il suo sito http://www.turtle-world.de/42106.html
  8. Ma Mr Hide, non capisci l'autoironia?! Hanno voluto parafrasare il primo rigo de Il Manifesto del Partito Comunista Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo.... più spettrale di lui....
  9. il Carapax?! per motivi di beghe private tra la comunità montana e il centro di recupero è andato tutto a monte.. http://www.carapax.org/
  10. Così la comunità internazionale crea Stati figli e figliastri Ecco l’articolo di Massimo Fini pubblicato da Il Fatto Quotidiano sabato 19 marzo, a poche ore dall’inizio delle operazioni militari in Libia. L’Onu ha autorizzato i raid aerei sulla Libia. Francia e Gran Bretagna sono già pronte a far intervenire i loro caccia perché abbattano quelli di Gheddafi che bombardano i rivoltosi libici, e non è escluso che l’Italia metta a disposizione della Nato le sue basi aeree. Non è una dichiarazione di guerra alla Libia, non sia mai, oggi ci si vergogna di fare la guerra e si preferisce chiamarla “operazione di peace keeping” a difesa dei “diritti umani”. Salta definitivamente il principio internazionale di “non ingerenza militare negli affari interni di uno Stato sovrano” insieme al diritto di Autodeterminazione dei popoli sancito a Helsinki nel 1975 e sottoscritto da quasi tutti i Paesi del mondo, compresi quelli che stanno per intervenire in Libia. Qui siamo in una situazione diversa dagli interventi in Iraq nel 1990 e nel 2003 e in Afghanistan nel 2001. Nel primo conflitto del Golfo, l’Iraq aveva aggredito il Kuwait, uno Stato sovrano, sia pur fasullo creato nel 1960, esclusivamente per gli interessi petroliferi degli Stati Uniti. L’intervento quindi era legittimo, anche se il modo con cui fu condotta quella guerra fu bestiale perché gli americani, pur di non affrontare fin da subito, sul terreno, l’imbelle esercito iracheno (che era stato battuto perfino dai curdi, in quel caso Saddam fu salvato dalla Turchia il grande alleato Usa nella regione) e correre il rischio di perdere qualche soldato, bombardarono per tre mesi le principali città irachene facendo 160mila morti civili, fra cui 32.195 bambini (dati del Pentagono). Nel 2003 c’era il pretesto delle “armi di distruzione di massa”. Si scoprì poi che queste armi, che Stati Uniti, Urss e Francia gli avevano fornito, Saddam non le aveva più, ma intanto gli americani hanno ridotto l’Iraq a un loro protettorato dove è in corso una feroce guerra civile fra sciiti e sunniti che provoca decine e a volte centinaia di morti quasi ogni giorno tanto che in Occidente non se ne dà più notizia. In Afghanistan si voleva prendere Bin Laden, ma dopo dieci anni la Nato è ancora lì e occupa quel Paese, avendo provocato, direttamente o indirettamente, 60mila morti civili (e nessun Consiglio di sicurezza si è mai sognato di imporre una “no fly zone” ai caccia americani che, per battere gli insorti, bombardano a tappeto cittadine e villaggi facendo ogni volta decine di vittime civili, come sta facendo Gheddafi in Libia). La situazione è invece identica all’intervento Nato in Serbia dove, all’interno di uno Stato sovrano, c’era un conflitto fra Belgrado e gli indipendentisti albanesi, foraggiati dagli americani, del Kosovo che della Serbia faceva parte. Noi, che non abbiamo baciato la mano a Gheddafi, che non abbiamo permesso ai suoi cavalli berberi di esibirsi alla caserma Salvo d’Acquisto e al dittatore di volteggiare liberamente per Roma avendo al seguito 500 troie, e che parteggiamo per i rivoltosi di Bengasi, siamo assolutamente contrari a qualsiasi intervento armato in Libia. Per ragioni di principio e perché questi interventi internazionali sono del tutto arbitrari. Dividono gli Stati in figli e figliastri. Nessuno ha mai proposto una “no fly zone” in Cecenia dove le armate russe di Eltsin e dell’ “amico Putin” hanno consumato il più grande genocidio dell’era moderna: 250 mila morti su una popolazione di un milione. Nessuno si sogna di intervenire in Tibet (chi si metterebbe mai, oggi, contro la succulenta Cina?) o in Birmania a favore dei Karen. E così via. In ogni caso bisogna essere consapevoli delle conseguenze delle proprie azioni. Se l’Italia presterà le proprie basi per l’intervento militare in Libia non potrà poi mettersi a “chiagne” se Gheddafi dovesse bombardare Brindisi, Bari, Sigonella, Aviano o una qualsiasi delle nostre città. Gli abbiamo, di fatto, dichiarato guerra, è legittimato a renderci la pariglia. Da Il Fatto Quotidiano del 19 marzo 2011
  11. - Gheddafi ora fa paura e comincia la grande fuga dal leader libico. il sindaco Alemanno : «Accogliere, in passato, Gheddafi con tutti gli onori «è stato un errore e un problema che ha coinvolto tutti gli Stati europei in forme diverse, tutte le appartenenze politiche». Il leader libico «è stato a lungo corteggiato da chi era interessato al petrolio dimenticandosi di quelle che potevano essere le condizioni interne dei vari Stati. Avremmo dovuto accorgerci della situazione prima che si arrivasse a questa tragedia e fare qualcosa». Pedica: sindaco riconosca anche i suoi errori. «Il sindaco di Roma dichiarando che è stato un errore accogliere Gheddafi con tutti gli onori, ci dà segno di arrivare finalmente a riconoscere qualcuno dei tanti sbagli che ha compiuto». Lo afferma in una nota il senatore dell’Italia dei Valori Stefano Pedica». «Il raìs libico fu accolto anche da lui in pompa magna, lo accolse in Campidoglio con applausi e si affacciò con lui dalla balconata, con uno striscione con su scritto “Benvenuto Gheddafi”. Alemanno, Berlusconi e Frattini ci aspettiamo le scuse per aver trascinato L’Italia ad avere un rapporto privilegiato con un dittatore che ha prodotto, a differenza di altri paesi, anche un trattato di amicizia». Pedica si riferisce al 2009 quando il colonnello venne ricevuto con tutti gli onori in Campidoglio è firmò il registro degli ospiti illustri.
  12. tartagnan

    Regalo una tartaruga

    Le Horsfieldii possono essere molto aggressive. Anche le femmine. Fino all'uccisione degl esemplari che sanno meno difendersi.
  13. dalle parti della stazione Termini, centrale comodo per le scolaresche appunto...
  14. Cosa rischia l'Italia: Francia e Gb ci sfileranno i contratti - Video - Repubblica Tv - la Repubblica.it
  15. Magna tu, che magno anchio... [/url] La Grande Abbuffata
×
×
  • Crea Nuovo...

Informazioni importanti

Abbiamo inserito dei cookies nel tuo dispositivo per aiutarti a migliorare la tua esperienza su questo sito. Puoi modificare le impostazioni dei cookie, altrimenti puoi accettarli cliccando su continua.