I rettili sequestrati si contano ormai solo a tonnellate
Ed intanto anche in Italia si cattura per le pentole orientali.
di redazione | 26 dicembre 2010 GEAPRESS – Questa volta non è stato possibile neanche contarli. Di sicuro dovrebbero essere le tonnellate, ben 4,3. Stiamo parlando dei rettili rinvenuti in Malesia nei pressi del confine con la Tailandia. I doganieri sono arrivati all’autocarro ove erano pigiati grazie ad una soffiata. Almeno 1800 i varani, mentre nessun dato è stato fornito sul numero esatto di rettili, tartarughe d’acqua dolce e testuggini. Tra queste ultime anche alcune specie molto rare come la Testuggine bruna birmana, la Tartaruga di annadale e la Tartaruga palustre asiatica gigante. Erano tutte sistemate all’interno di cassette di frutta vuote.
Secondo il WWF la richiesta di questi animali è ulteriormente aumentata a seguito della maggiore disponibilità economica nei mercati cinesi. In altri termini aumentano i possibili acquirenti che ne farebbero, in questo caso, un uso alimentare. La Malesia, notoriamente, è sede di alcune ditte che contrabbandano, spesso sotto copertura legale, un numero elevato di specie esotiche, sia per uso alimentare che per la terraristica (vedi articolo GeaPress). Recentemente un altro sequestro di 422 varani (vedi articolo GeaPress) era avvenuto in Malesia. Gli animali erano ancora una volta occultati in cassette di frutta. Oltre un centinaio di rettili erano inoltre saltati fuori da una valigia all’aeroporto di Kuala Lampur (vedi articolo GeaPress).
La richiesta di tartarughe è talmente elevata che recentemente, in Italia, il Corpo Forestale ha scoperto il nuovo business di una banda di già noti trafficanti di tartarughe. Non più vite selvatiche per i terraristi italiani, ma anche la spedizione delle tartarughe in Giappone per il purtroppo famoso brodo (vedi articolo GeaPress). GEAPRESS